L’imprenditoria femminile, tra innovazione e benessere

Cristina Del Guasta, Presidente del Consiglio di Amministrazione di MCA Digital, e Maddalena Padovan, Responsabile della filiale Cherry Bank di Padova, ci raccontano il ruolo delle donne nell’imprenditoria femminile

L’imprenditrice e il mondo bancario

A breve distanza dalla giornata in memoria della pioniera dell’informatica, l’Ada Lovelace Day, raccontiamo una storia di imprenditoria al femminile in ambito tecnologico, dove l’innovazione parte dalla corretta progettazione dei processi interni al fine di migliorare il benessere delle persone. La storia è quella di Cristina Del Guasta, Presidente del Consiglio di Amministrazione di MCA Digital, azienda specializzata nel commercio di attrezzature per la stampa digitale professionale sul territorio nazionale: un esempio calzante di successo professionale femminile in campo STEM.

L’Ada Lovelace Day è stato istituito nel 2009 proprio per sostenere gli ottimi risultati che le donne ottengono ogni giorno nelle discipline tecnico-scientifiche, tradizionalmente appannaggio maschile. La situazione sta cambiando e i dati lo confermano: il confronto tra il 2014 e il 2024 evidenzia come tra le imprese under 35, per esempio, siano proprio quelle nelle attività professionali, scientifiche e tecniche a crescere maggiormente (+41,3%), con un ritmo più sostenuto rispetto a quello delle imprese non femminili avviate dai giovani, che si fermano al +32,7%. Anche il quadro più generale delle imprese al femminile mostra un incremento nei knowledge-intensive services negli ultimi dieci anni: si va dalle 9.000 nuove attività in ambito di consulenza e management, alle 3.000 in campo tecnico, scientifico e dell’istruzione, fino alle 2.800 nei servizi ICT. [1]

Accanto alla testimonianza di Cristina Del Guasta, quella di chi osserva e ricopre un ruolo chiave nel supporto all’imprenditoria femminile: il mondo bancario, rappresentato in questa sede dall’esperienza di Maddalena Padovan, Responsabile della filiale Cherry Bank di Padova.

[1] Dati Unioncamere aggiornati al 31/12/2024

L’imprenditrice

Cristina Del Guasta
Presidente CDA MCA Digital

Come si coniugano, nella sua visione ed esperienza imprenditoriale, innovazione tecnologica e qualità della vita?

Se da un lato le innovazioni, qualora non adeguatamente regolamentate, possono produrre forme di controllo invasive nella sfera privata degli individui, arrivando a mettere in discussione consolidati diritti e libertà fondamentali, dall’altro possono sicuramente diventare un forte strumento per la tutela di quei diritti e la semplificazione di azioni e processi quotidiani. In tutto ciò, tra le difficoltà principali per le persone c’è indubbiamente la contrazione dei tempi di adattamento rispetto al passato. Il mondo imprenditoriale può avere però un ruolo importante nell’aiutare a superare le paure più o meno latenti generate dalle nuove tecnologie, promuovendo un’educazione tecnologica critica e consapevole.

In un settore storicamente a prevalenza maschile, quali sono state le sfide e quali invece i punti di forza dell’essere una donna imprenditrice?

Le sfide da affrontare sono quelle generalmente note: barriere culturali, stereotipi e pregiudizi di genere. D’altro canto penso che i megatrend afferenti alla digitalizzazione e alla sostenibilità siano una grande opportunità per le donne di diventare sempre più attrici del cambiamento. Storicamente, sono state abituate a reagire più velocemente ai mutamenti e oggi sono capaci di plasmare le proprie strategie continuamente, con l’umiltà di ammettere quando sia necessario correggere la direzione intrapresa e il coraggio di stare in prima linea.

Come immagina il futuro dell’imprenditoria femminile nel mondo tech?

Nonostante la complessità della situazione attuale non induca all’ottimismo, ho la speranza che, mettendo a frutto la nostra capacità di iniziativa e la nostra visione lungimirante, potremo orientare il futuro della tecnologia in una direzione più inclusiva, diversificata ed etica. La tecnologia e le problematiche ambientali e sociali sono solo apparentemente distanti: la potenza della prima, quando ben orientata, è infatti in grado di migliorare la qualità della vita e di produrre bellezza. Penso che le donne possano dare un importante contributo nella realizzazione di un paradigma alternativo a quello tecnocratico, orientando la tecnica per “metterla a servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale”, per usare le parole di Papa Francesco.

L’esperienza bancaria

Maddalena Padovan
Responsabile della filiale di Padova

Cosa può fare il mondo bancario per supportare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile?

Il mondo bancario può essere un vero motore di cambiamento culturale. Supportare l’imprenditoria femminile significa investire nella diversità, nell’innovazione e in un’economia più equa. Le banche possono contribuire creando percorsi che aiutino le donne a trasformare le idee in impresa: formazione, microcredito, strumenti digitali e una rete di fiducia che incoraggi lo spirito imprenditoriale. In questo modo non si sostiene solo una categoria, ma l’intero tessuto economico e sociale.

Dalla tua esperienza, quali caratteristiche distintive noti spesso nelle imprenditrici donne?

Alcune qualità distintive sono le skills afferenti alla sfera emotiva e relazionale, come empatia, capacità di ascolto, propensione alla collaborazione, alla vicinanza e al supporto. Doti che fanno la differenza nella gestione di un’impresa o di un’organizzazione, in cui la cura dell’aspetto relazionale è imprescindibile, soprattutto in situazioni di forte incertezza generale come quella attuale.

Secondo te, in che modo l’imprenditoria femminile può avere un impatto sul benessere della società?

L’imprenditoria femminile contribuisce in modo significativo al benessere della società perché promuove modelli di leadership più inclusivi, collaborativi e orientati alla sostenibilità. Le imprese guidate da donne tendono a investire maggiormente nel capitale umano, nella conciliazione vita-lavoro e nella responsabilità sociale, generando così un impatto positivo non solo economico ma anche culturale.
Favorire la partecipazione femminile all’imprenditoria significa quindi rafforzare la coesione sociale e promuovere una crescita più equa e sostenibile.

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